Agricoltura: ente pagatore regionale operazione positiva ma complessa

««La costituzione dell’ente pagatore regionale in agricoltura è un’operazione, seppur positiva, di enorme complessità e rischiosa che ha bisogno di un quadro economico estremamente chiaro e con una tenuta a lungo raggio negli anni. È una sfida che non può esaurirsi sul piano regionale, deve essere posta anche a livello nazionale per discutere della possibile chiusura di Agea e del passaggio complessivo a enti pagatori regionali». Queste le mie dichiarazioni congiunte con Cristiano Shaurli intervenendo ieri in 2ª commissione a margine della relazione illustrativa dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, in merito al costituendo organo pagatore regionale in agricoltura.
«La prima preoccupazione dev’essere quella di mettere in campo una macchina che funzioni, che dia risposte migliori agli agricoltori e che non abbia i problemi dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). Ma per farlo è necessario avere un quadro economico di assoluta chiarezza e solidità, a partire dalla questione del personale, che garantisca la tenuta del nuovo ente negli anni. Perché dobbiamo dirci le cose in maniera chiara, forse il clima è cambiato ma qui proponiamo di costituire un nuovo ente con decine se non centinaia di nuovi dipendenti, dirigenti ecc». Accanto al quadro regionale abbiamo evidenziato «il necessario intervento sul piano nazionale. Non possiamo pensare di sostenere contestualmente sia i costi dell’ente pagatore regionale, sia di quello nazionale. Attraverso un’operazione bipartisan da parte del Consiglio regionale, è necessario intestarsi la sfida della chiusura di Agea per andare verso un sistema di enti pagatori regionali».