Covid: slittamento apertura scuola conferma nostra preoccupazione su sistema sanitario

«Prendiamo atto dello slittamento della nella riapertura delle scuole, a conferma che le preoccupazioni che continuiamo a raccogliere sull’aumento dei contagi, non sono campate in aria e si fondano sulla coscienza che la situazione della nostra regione non si discosta molto da quella di altre che sono indicate oggi più in crisi. È evidente la non recuperata capacità di tracciamento e l’incerta tenuta del sistema ospedaliero». Queste le dichiarazione dei consiglieri regionali del Pd, commentando la decisione della Giunta regionale, annunciata in conferenza stampa dagli assessori Riccardi, Rosolen e Pizzimenti, di prolungare la chiusura delle scuole secondarie di secondo grado al 31 gennaio, attraverso un’ordinanza che dovrebbe emanare il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga.
«Sui piani per il trasporto pubblico (sbandierati non più tardi di qualche giorno fa dall’assessore Pizzimenti come rivoluzionari), scontiamo in questo senso l’inerzia dei mesi passati che non può e deve essere costantemente attribuita al governo centrale».
Inoltre, «auspichiamo che l’iniziativa autonoma della Regione non si limiti allo slittamento della data di apertura delle scuole superiori, ma riesca a mettere in campo da qui a febbraio anche altre interventi volti ad assicurare il ritorno in presenza in condizioni ottimali. Pensiamo per esempio alla dotazione di mascherine ffp2 alle scuole, a una campagna di screening con test sierologici per tutti gli studenti delle secondarie di secondo ordine in particolare quelle che frequentano i centri a maggior concentrazione, all’avvio anticipato della campagna di vaccinazione per i docenti, al sostegno alle scuole per poter svolgere didattica in presenza o progetti di sostegno per tutti gli studenti con bisogni educativi speciali o maggiormente a rischio di abbandono scolastico». «Perché la sicurezza dell’intera comunità e la tenuta del sistema non siano solo a carico dei giovani e la scuola è bene che la prudenza che oggi cogliamo nei propositi di Fedriga, ben lontana dal “riapriamo tutto” e dalle manifestazioni contro la zona arancione di qualche settimana fa, si traduca in provvedimenti rigorosi anche per tutti gli altri ambiti della vita civile della regione».