Seminario Pn: luogo di formazione pastorale e di inclusione con la città

«Da un secolo il Seminario di Pordenone rappresenta non solo un eccellente luogo di formazione pastorale, vocazionale e teologica, ma anche di formazione inclusiva che abbraccia la città di Pordenone. Un’azione questa rafforzata negli anni grazie anche alla collaborazione con l’Azienda sanitaria Friuli Occidentale per garantire un sostegno alle persone in difficoltà e che anche in questo particolare momento storico non ha mancato di rispondere alle necessità derivanti dal conflitto in Ucraina, accogliendo una parte di profughi». Queste le mie dichiarazioni partecipando alla giornata celebrativa per la chiusura dell’iniziative per il centenario del seminario di Pordenone a cui ha partecipato anche il prefetto del dicastero per il Clero del Vaticano, monsignor Lazzaro You Heung Sik.

«Il senso più profondo delle celebrazioni odierne, che segnano un traguardo importante per il Seminario e per la stessa città di Pordenone, credo si possa ritrovare nel logo che campeggia sulla porta d’ingresso del Seminario dove risalta un messaggio: “Deinde Feraces”, ovvero, quindi diano frutto. Negli anni c’è stato un grande impegno per rendere il Seminario un luogo importante per la crescita della nostra città, integrata a essa attraverso una serie di azioni come, per citarne alcune, la costruzione del parco del Seminario, la biblioteca e i recenti spazi multifunzionali. Per questi interventi, un doveroso e sentito ringraziamento va al nostro vescovo, Giuseppe Pellegrini e al rettore del Seminario, don Roberto Tondato il cui impegno è sempre stato profuso per rendere il questo luogo un patrimonio di tutta la città. Inoltre, va ringraziato il professor Bruno Fabio Pighin per il suo straordinario lavoro di ricerca che ha portato alla realizzazione del “III Volume sulla storia del Seminario” che oggi con enorme piacere ho avuto in dono e che rappresenta un documento di grande importanza».

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